All’inizio del secolo XVII scoppiò nel Giappone una delle più feroci e cruente persecuzioni della storia della Chiesa. Fu grande il contributo di sangue dato dall’Ordine Agostiniano per la causa del Vangelo. Agostiniani e agostiniani recolletti dal Giappone, Spagna, Portogallo e Messico, uomini e donne, terziari, cinturati e semplici fedeli, morendo per l’unica fede hanno offerto uno splendido esempio di unità e di universalità dell’Ordine. Ne diamo un elenco cronologico, facendo risaltare in neretto quelli che in diversi momenti la Chiesa ha provveduto ad elevare agli onori degli altari. 
1610 P. Giovanni Damarín e P. Francesco de Osorio vengono assassinati nel porto di Nagasaki. P. Pietro de Montejo muore prigioniero su una nave olandese, prima di essere consegnato ai giapponesi. Viene ucciso anche Luigi Michoa, fratello agostiniano. 
1617 Vengono decapitati P. Hernando di S. Giuseppe de Ayala* e il giapponese Andrea Yoshida, presidente della confraternita della cintura di Nagasaki. 
1622 Muoiono bruciati a fuoco lento P. Pietro de Zúñiga e il giapponese Gioacchino Hiroyama, quest’ultimo per aver aiutato  P. Pietro. 
1630 Sono decapitati fr. Giovanni Shozuburo, gli oblati Michele Kiuchi Tayemon, Pietro Kuhieye e Tommaso Terai Kahioye, e i terziari Mancio Seizayemon e Lorenzo Hachizo, tutti giapponesi. 
1632 Muoiono bruciati a fuoco lento i Padri Bartolomeo Gutiérrez, Vincenzo di S. Antonio Simoens*, Francesco di Gesù Terrero*, Martino di S. Nicola Lumbreras* e Melchiorre di S. Agostino Sánchez*. 
1633 Viene ucciso P. Francesco de Graça Correia. 
1634 Si consegna e viene martirizzata Maddalena da Nagasaki*, terziaria agostiniana. 
1637 Muoiono nel tormento della «fossa» Tommaso Jihyoe, detto Kintsuba, e Michele di S. Giuseppe. In questo stesso anno numerosi terziari agostiniani giapponesi seguirono Kintsuba nel martirio.

Pietro Bellini, o.s.a.

Cfr. AA.VV., Il fascino di Dio, Pubblicazioni Agostiniane, Roma 2001