Scheda di approfondimento
Nacque a Flamshen bei Coesfeld (Westfalia). Sentí la vocazione religiosa quand’era ancora molto piccola, incontrando l’opposizione del padre. Già prima di entrare nel monastero era stata arricchita da Dio con grandi favori. Respinta da varie comunità, ottenne infine di entrare, nel 1802, nel monastero delle Canonichesse Regolari di S. Agostino di Agnetenberg, presso Dülmen.
La sua vita claustrale fu molto dura. Le si faceva capire che non era della stessa condizione sociale delle altre e che era stata accolta su pressioni. Per di più, soffrì varie infermità. In conseguenza di un incidente patito nel 1805, si vide costretta a rimanere quasi continuamente nella sua stanza, dal 1806 al 1812. Non potendo lei nascondere i carismi che Dio le elargiva come quando conduceva vita contadina, alcune religiose, per ignoranza o per zelo, la fecero oggetto di sospetti di ogni genere e di insinuazioni maligne. Nel dicembre 1811 il convento fu soppresso dai francesi.
Nel 1812 si mise al servizio di un sacerdote. Verso la fine di quell’anno, i fenomeni estatici che già le si erano presentati in precedenza, si moltiplicarono. Negli ultimi giorni del 1812 ricevette le stigmate. Riuscì a nasconderle per due mesi, ma una delle sue consorelle le scoprì, e la voce si sparse. La sua salute andava peggiorando. Dal marzo 1813 non poté più lasciare il letto. Ebbe anche visione della vita e soprattutto della passione del Signore, come pure della Vergine Maria. Ma è molto difficile sapere quali sono le vere visioni e rivelazioni, perché il poeta e scrittore Clemente Brentano (1778-1842) le aggiustò a suo modo con aggiunte e abbellimenti.
Morì a Dülmen il 9 novembre 1824, dove le sue spoglie sono conservate.
Balbino Rano, o.s.a.*
* E., A. C., serva di Dio, in BS. I App., Roma 1987, c. 449-451 (estratto letterale).
Cfr. AA.VV., “Il fascino di Dio”, Pubblicazioni Agostiniane, Roma 2001
Fu beatificata da Giovanni Paolo II nel 2004.